Un articolo di Sara Signorini - esperta cinofila
Chi è il veterinario e cosa fa? Questa vi sembrerà una domanda banale, in quanto tutti sappiamo che il veterinario è il nostro punto di riferimento quando il cane ha qualche problema di salute. Un tempo, il veterinario si occupava principalmente di animali da reddito, quindi lavorava specialmente con allevatori e bestiame. Oggi, il veterinario è quella figura che segue il benessere e la salute animale a 360°, spaziando dalla loro alimentazione alla loro riproduzione. Per diventare un veterinario bisogna intraprendere un lungo ciclo di studi. Innanzitutto, è necessario conseguire una laurea in Medicina veterinaria (laurea magistrale a ciclo unico); dopodiché bisogna effettuare diversi tirocini e, infine, superare il temuto esame di Stato per l’abilitazione professionale ed iscrizione all’Albo dell’Ordine dei Veterinari. Il solo conoscere il percorso di studi che i veterinari devono fare dovrebbe essere sufficiente per chiunque al fine di capire che, se il nostro cane ha un problema di salute, è sempre consigliabile rivolgersi ad un professionista e screditare amici, cugini, consigli trovati su internet o nei vari gruppi su Facebook. Le opinioni o i giudizi negativi sul vostro veterinario vanno decisamente prese con le pinze! Ogni cane ha una sua storia, un suo vissuto e va trattato in maniera specifica. Guardatevi in particolar modo da quelli che estremizzano: “so io di cosa ha bisogno il mio cane, il veterinario non ci serve” (vorrei vederli alle prese con un attacco epilettico o una torsione gastrica). Il veterinario ne sa sicuramente più di noi e dobbiamo affidarci alle sue cure per il bene del nostro pelosetto.
Avendone anche io uno, posso dire che questa scelta, in certi casi, gli salva letteralmente la vita. Nel mio vissuto con Maya, il mio di pelosetto, non mi sono fortunatamente capitate sventure tali da avere bisogno di un intervento tempestivo, o un’operazione chirurgica. L’unica volta in cui ha seriamente rischiato è stato quando eravamo a mille kilometri da casa! E lì che fare? Affidarti al veterinario più vicino, non lasciando passare troppo tempo. Quella volta ricordo che fu veramente dura “fidarsi ciecamente”, ma d’altronde, quando hai a che fare con una possibile questione di vita o di morte del tuo cane, non hai altra scelta. Per la cronaca, Maya si era ingurgitata la sua pappa ad una velocità pari a quella della luce e rischiava una torsione gastrica. Sarò sempre grata a quel veterinario di Gallipoli!
Ma tornando all’argomento principale di questo articolo e quindi sul come scegliere il “miglior veterinario su piazza”, facciamo una premessa molto importante. Il cane, nella maggior parte dei casi, detesta andare dal veterinario, sebbene quest’ultimo sia un esperto, abbia biscottini, giochi e un buon odore. Il veterinario deve piacere a noi. Dobbiamo sentirci a nostro agio quando andiamo a chiedergli consigli. Non dobbiamo essere spaventati nel porre domande ovvie o stupide, in quanto parte del suo lavoro è istruirci e migliorarci comprendendo la complessità del suo ruolo. Nel momento in cui ci troviamo a sceglierlo, è sicuramente fondamentale, come in tante situazioni della vita, la prima impressione. Un ottimo punto a favore lo gioca la pulizia dell’ambulatorio. Cerchiamo però di non essere troppo pignoli: può capitare di vedere dei ciuffetti di pelo nella sala d’attesa. Altro punto a favore sono senza dubbio la pazienza e la sensibilità. Un veterinario, soprattutto nei momenti tragici, deve trasformarsi in un amico che ci sostenga e ci guidi attraverso quelle circostanze.
Inoltre, il veterinario non è l’unico a dover essere “bravo”, lo dobbiamo essere anche noi con lui e con il nostro cane. Non possiamo assillarlo con unitili pretese o lamentarci se lo contattiamo solamente quando la situazione è troppo critica. Dobbiamo sempre essere chiari e riportare tutte le informazioni che riteniamo necessarie, anche che la terapia che ha prescritto al nostro cane non sta dando gli effetti desiderati. Molti, dopo settimane e settimane di cure senza miglioramenti, rassegnati pensano: “me lo ha detto il veterinario... vedremo”. In realtà, è di vitale importanza comunicarlo in modo tale che lui possa aumentare o diminuire i dosaggi, cambiare cura, trovare una soluzione alternativa. Insomma, la comunicazione è fondamentale.
Personalmente la mia strategia e scelta prevede due veterinari di fiducia: un veterinario ambulatoriale comodo e vicino a casa per vaccini e controlli vari; ed uno all’interno di una clinica specializzata, a quasi un’ora da casa, per visite specialistiche, analisi, ecografie, lastre ecc. Per quanto riguarda emergenze più serie, fate sempre riferimento ad ospedali o cliniche 24h vicine alla vostra abitazione.
Sebbene ognuno cerchi qualcosa di diverso, l’importante è non smettere di cercare, perché accontentarsi, in questi casi, non è mai una buona scelta. Non esiste una formula matematica per il veterinario perfetto. Fate molteplici tentativi, chiedetevi se siete soddisfatti e, se non lo siete, cambiate senza timore!
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